L'Isola di Pasqua (in lingua nativa Rapa Nui, grande isola/roccia; in lingua spagnola Isla de Pascua) è un'isola dell'Oceano Pacifico meridionale appartenente al Cile. Situata a 3600 km a ovest delle coste del Cile e 2075 km a est delle isole Pitcairn, è una delle isole abitate più isolate del mondo. Le sue coordinate geografiche sono 27° 07' S 109° 22' W: la latitudine è vicina a quella della città cilena di Caldera, a nord di Santiago. Il territorio dell'isola si compone di tre vulcani: Poike, Rano Kau e Terevaka. Famosi sono i numerosi moai, le statue di pietra che ora si trovano lungo le coste. Dal punto di vista amministrativo, è una provincia a sé stante della regione di Valparaíso del Cile. L'orario standard è sei ore indietro rispetto all'UTC (UTC-6).
Al contrario di quello che si può pensare sono stati i polinesiani a colonizzare quest'isola, e non i sudamericani, anche se sono più vicini all'isola. L'esploratore norvegese Thor Heyerdahl, sosteneva che una popolazione bianca proveniente dal Sud America avesse colonizzato la Polinesia e aveva anche dimostrato che si poteva navigare dal Perù alle Isole Marchesi con una semplice zattera, il famoso Kontiki. In ogni caso test genetici sottoposti agli scheletri degli antichi abitanti dell'isola hanno dimostrato che questi ultimi erano polinesiani. Infatti in tutte le ossa testate si sono trovate delle caratteristiche genetiche che possiedono solo i polinesiani.
In ogni caso il fatto che la patata dolce (kamara) caratteristica della dieta polinesiana, sia tipica del Sud-america dimostra che possono esserci stati contatti tra le due culture. Si suppone, ma senza prove definitive che più facilmente i polinesiani raggiunsero il Sud America, che il contrario.
Pertanto il contributo di Heyerdahl risulta limitato all'aver per primo dimostrato la possibilità di un interscambio tra Polinesia e Sud America.
L'Isola di Pasqua è l'unica nell'area del Sud Pacifico ad aver sviluppato nella propria storia una scrittura propria, chiamata Rongorongo.
Tuttavia non mancarono anche al riguardo della scrittura indigena forti controversie nel mondo scientifico, e cosí l'archeologo americano Kenneth P. Emory sostenne che le poche tavole scritte scoperte tra il 1722 e il 1868, non fossero altro che imitazioni fatte dalla popolazione indigena della scrittura usata dai primi scopritori dell'Isola di Pasqua.
Come è facile presupporre, la scrittura Rongorongo non fu mai decifrata completamente e per molti decenni rimase incompresa. Fu quindi solo grazie agli studi condotti dal tedesco Thomas Barthel e alla scoperta di una tavoletta che riportava un calendario lunare (oggi conservata nell'archivio dei SS Cuori a Grottaferrata nei pressi di Roma), la cosiddetta tavoletta Mamari, che si potè parzialmente decifrare alcuni simboli.
In tutto il mondo esistono solamente 24 tavolette scritte in Rongorongo, delle quali solo una minima parte potè essere tradotta.
Le enormi statue colossali che si trovano sull'isola vengono chiamate moai. Sull'isola esistono secondo le ricerche condotte da Sebastian Englert 638 moai, anche se non si puó escludere che originariamente fossero oltre mille le statue presenti sull'isola. Nonostante le ricerche condotte negli ultimi anni il loro scopo non è tuttora noto con certezza. Secondo studi piú recenti le statue rappresenterebbero capi tribù indigeni morti, e secondo la credenza popolare avrebbero permesso ai vivi di prendere contatto con il mondo dei morti.